Anche a Spiazzo di Cerna (m 750 slm) si coltivavano campi a frumento o mais con qualche filare di viti. Ma le viti non mancavano mai nelle corti: viti spesso coltivate per mangiarne l’uva (l’uva lugliana), che si arrampicavano lungo la facciata e poi si distendevano a formare un ampio pergolato per avere l’ombra in corte d’estate e per raccogliere il calore riflesso dalle pietre dell’aia.
Quest’ultimo pretesto è alla base di questa curiosa sistemazione agraria, presente fino a qualche anno fa, che sfrutta al meglio, grazie a un lampo di genio, spazio ed esposizione al sole.